Risparmio ed efficienza energetica: oltre ai bonus c’è di più

Negli ultimi tempi, complice una forte incertezza riguardante i costi dei combustibili e dell’energia elettrica, si parla sempre più insistentemente di efficienza energetica.

In questo momento, i tecnici specializzati hanno sentimenti contrastanti. Da addetto ai lavori, mi piacerebbe condividere alcune riflessioni per provare a fare un po’ di chiarezza e stimolare il dibattito, visto che anche gli strumenti più semplici di regolazione e sostegno dell’efficienza sono variegati e non si limitano alla “famiglia” dei bonus.

I vantaggi indiretti dell’efficienza energetica

Nel corso di un intervento alla conferenza nazionale SECEM di maggio 2022, un importante evento arrivato alla settima edizione che riunisce gli esperti per approfondire le tematiche emergenti in ambito energetico, proponevo l’utilizzo dell’analisi economica per valutare la bontà degli interventi realizzati nell’ambito del Superbonus 110%.

Dopo alcuni mesi ho guardato con interesse al rapporto del Censis di novembre 2022, che evidenzia alcuni vantaggi indiretti degli interventi di efficienza energetica riguardanti, in estrema sintesi, gli aspetti fiscali ed occupazionali.

Proprio come suggeriva la mia proposta, che prevedeva di analizzare gli interventi senza considerare le detrazioni, al fine di verificare che non producessero un danno economico evidente (ad esempio, con un VAN, Valore Attuale Netto, pari a 0 considerando correttamente tutti i parametri secondo UNI EN 15459 e UNI CEI EN 17463), ora è possibile fare una valutazione complessivamente più corretta scorporando dall’investimento, o caricando correttamente nei flussi di cassa, i vantaggi indiretti.

I risultati sono in generale interessanti e confermano l’importanza dei consulenti (consulente energetico, staff di progettazione e direttore lavori): gli interventi ragionevolmente diagnosticati, correttamente progettati e realizzati, garantiscono un VAN positivo entro periodi largamente inferiori alla vita tecnica degli interventi stessi.

A seguito delle recenti novità probabilmente questo ragionamento potrebbe sembrare un esercizio sterile, ma le nuove potenzialità sono interessanti e confermano, nella sostanza, l’approccio proposto.

Gli altri incentivi per l’efficienza energetica

Il settore sta vivendo la transizione energetica accompagnata da strumenti nuovi ed alternativi.

Uno di questi è costituito dalle comunità energetiche, con incentivi in tariffa e un importante contributo a fondo perduto previsto dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Più in generale, il tema delle reti è cruciale per intervenire in maniera efficace e concreta nell’ambito della transizione energetica e della elettrificazione.

Per quanto riguarda il tema specifico dell’elettrificazione, invece, ricordo l’ampio contributo dell’ultimo numero della rivista gestione energia di FIRE.

Sui singoli interventi, invece, segnalo i nuovi bandi FESR regionali. Le Regioni, sulla base di programmi europei, hanno definito i campi di intervento (per ora riguardanti il settore industriale per processo, edifici ed energie rinnovabili), le coperture economiche e le modalità di finanziamento a fondo perduto e a tassi agevolati.

Il bando della Regione Piemonte, ad esempio, contiene diverse “regole del gioco” tra cui la necessità preliminare di una diagnosi energetica e un limite per gli indicatori specifici, definendo il rapporto ammissibile tra risparmio energetico (kWh) / investimento (€) e tra la riduzione delle emissioni climalteranti (kg CO2) e l’investimento (€).

Per quanto riguarda gli indicatori, pur non essendo una novità, si tratta di un modo semplice ed efficace per dire che quando si finanzia l’efficienza energetica, il risparmio diagnosticato e conseguito non può costare più di un certo valore per unità risparmiata.

La necessità preliminare di una diagnosi energetica è un aspetto importante e per nulla scontato, che chiarisce immediatamente che il bando opera all’interno del mondo dell’efficienza energetica riprendendo a pieno gli aspetti legislativi e normativi specifici, tra cui le nuove UNI CEI EN 16247/22.

Due ulteriori elementi interessanti e innovativi dei nuovi bandi, ripresi da documenti riguardanti il PNRR, sono: il criterio DNSH (Do Not Significant Harm) e la immunizzazione degli effetti del clima.

Il ruolo centrale del consulente

Usciranno a breve altri bandi legati a finanziamenti europei, gestiti dagli uffici e dalle finanziarie regionali e dalle camere di commercio, dedicati agli edifici pubblici, alla modifica di processi in ambito industriale e al settore del commercio e dei servizi.

Gli strumenti a supporto dell’efficienza energetica, usciti da una fase emergenziale, confermano criteri premianti per le soluzioni più “competitive” e coinvolgenti da tutti i punti di vista.

Anche dal punto di vista contrattuale la nuova norma UNI CEI 17669 relativa ai contratti di prestazione energetica può essere uno strumento interessante.

Ancora di più quindi i consulenti energetici e le ESCO (Energy Service Company) avranno il compito centrale di elaborare e realizzare interventi adeguati alle diverse esigenze coniugando, come sempre, desiderata del cliente, investimenti, efficienza energetica, vantaggi diretti ed indiretti. Il tutto con il massimo rigore nei confronti dei fondi pubblici, strumenti che vanno utilizzati con attenzione.

 Buon lavoro a tutti.

Per approfondire alcuni temi: